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Il Punto di Luca
Mondiali di Montreal
Montreal, ovvero, i mondiali che non ti aspetti Quelli di Montreal sono stati i Mondiali del dolce dopo l’amaro, i Mondiali che, a nostro parere, consolidano l’Italia come realtà del nuoto a livello internazionale, dandoci una dimensione di movimento natatorio in continua evoluzione e sviluppo. Il motivo è l’ormai consolidata capacità della nostra nazionale di piazzare sempre più e differenti atleti nelle prime posizioni, alcuni anche a sorpresa. Ci si aspettava l’oro della Pellegrini ed è arrivata seconda, la medaglia di Rosolino ed è arrivato quarto, il podio della 4x200 anch’essa quarta, la finale della 4x100 giunta nona: questi, si intenda, sono tutti risultati di valore assoluto, finali e medaglie mondiali non si buttano MAI via. Ma alzi un po’ la mano chi avrebbe scommesso alla vigilia sullo stratosferico oro di Magnini? O sull’argento di Marin davanti a Boggiatto già campione nel 2001? Atleti da cui si attendevano prestazioni certamente di livello, ma che hanno saputo nuotare oltre i propri limiti di tempo ed i nostri limiti immaginari. E poi, senza dimenticarsi che siamo ai Campionati Mondiali, c’è chi è arrivata quarta come la Giacchetti nei 200 farfalla o la Filippi nei 200 dorso, o chi si piazza settimo in una gara che per noi significa “storia”, come Facci nei 200 rana. E le donne, che ormai nulla invidiano alla squadra maschile, hanno concluso con un quinto posto e record nazionale nella staffetta mista. Certo non sono tutte rose e fiori, c’è anche chi non ha proprio azzeccato la gara, chi è parso poco brillante sia fisicamente che mentalmente. Ma la nota positiva è che l’attuale floridità del movimento ci permette di far affacciare in continuazione nel circuito internazionale atleti nuovi che sanno anche recitare una parte da protagonista e non semplici e sfuggenti comparse. |
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